Cosa fare in caso di infortunio sul lavoro

Cosa fare in caso di infortunio sul lavoro

Febbraio 21, 2023 Off Di Ilario Galgani

Triste a dirsi, oggigiorno gli infortuni sul lavoro sono molto frequenti e, a volte, in grado di ledere il benessere o la vita degli operai coinvolti.
Spesso capita che a causarli siano dei malfunzionamenti di alcuni macchinari, ma in altri casi è proprio la componente umana che incide sull’infortunio.
Tuttavia, nessuno è perfetto: gli incidenti sul lavoro possono capitare, ma è fondamentale sapersi orientare sui diritti dei lavoratori in questi delicati casi.
Cosa si dovrebbe fare una volta occorso un infortunio sul lavoro?
Analizziamo insieme la risposta a questo particolare quesito definendo innanzitutto cosa si intende per infortunio sul lavoro.

Infortunio sul lavoro: la definizione esatta


Il Ministero del Lavoro, tramite il suo sito web ufficiale, provvede a definire in modo esatto e preciso un generale infortunio sul lavoro, identificandolo come una lesione originata da una causa violenta che sia in grado di menomare parzialmente o totalmente l’operaio e la sua capacità lavorativa, nonché di privargli della vita.
È considerato infortunio sul lavoro anche un incidente che potrebbe avvenire durante il tragitto che un operaio fa quotidianamente per recarsi sul posto di lavoro, tornando a casa o durante le pausa lavorative che gli spettano.
In questo caso, pensiamo a tutto noi, ti aiutiamo ad ottenere il risarcimento in caso di infortunio sul lavoro, con l’ausilio di avvocati e medici legali.
Per riassumere, la copertura assicurativa, quindi, se:

  • l’infortunio è provocato da una causa violenta che origina una lesione fisica;
  • esiste un legame tra l’incidente e la prestazione lavorativa;
  • esistono delle conseguenze che non permettono all’operaio di continuare le sue normali attività lavorative e, di conseguenza, lo costringono a rimanere a casa per un periodo di tempo maggiore a 3 giorni


La domanda che potrebbe sorgere spontanea a questo punto è: come bisogna comportarsi nella malaugurata ipotesi che avvenga un infortunio sul lavoro?

Cosa fare dopo l’infortunio sul lavoro


Una primissima azione concreta che l’operaio dovrebbe fare non appena l’incidente si è verificato è quello di mettere al corrente dell’accaduto il proprio datore di lavoro.
Successivamente, il lavoratore ha l’obbligo di ricorrere al medico aziendale, figura professionale associata all’azienda o alla ditta per la quale lavora, al proprio medico curante o, in alternativa, al pronto soccorso più vicino per sottoporsi a visite mediche che controllino il suo stato di salute.
Essi, eventualmente, provvederanno a stilare un certificato che definisca la diagnosi e la conseguente prognosi, ossia il quantitativo di giorni di riposo che il lavoratore dovrà osservare.
Quel certificato dovrà essere recapitato al datore di lavoro, il quale provvederà a informare l’INAIL dell’infortunio occorso e della prognosi del lavoratore mediante la presentazione della denuncia online.
Nel far questo, egli dovrà tenere presente che ha a disposizione 48 ore dal preciso momento in cui ha saputo dell’infortunio per compilare e inviare la denuncia, soglia che si abbassa a 24 ore nel caso si sia trattato di un incidente purtroppo mortale.
Nel caso in cui la denuncia dovesse sforare tali paletti o non dovesse essere neanche presentata, il datore di lavoro potrebbe incorrere in una sanzione che varia dai 1.290€ ai 7.745€.
Che dire della paga al lavoratore durante i suoi giorni di riposo dopo l’infortunio?
A coprire tale spesa è proprio il datore di lavoro, purché la prognosi si limiti ad un massimo di 3 giorni: superata tale soglia, il pagamento dell’indennità va a carico dell’INAIL, la quale provvederà ad erogare il 60% della retribuzione giornaliera fino al 90º giorno di infortunio o il 75% di tale paga dal 91º giorno alla totale guarigione.

Gli obblighi del lavoratore in caso di infortunio sul lavoro


Esattamente come il datore di lavoro, anche il lavoratore ha il compito di osservare alcuni obblighi.
Innanzitutto, dev’essere tempestivo nell’informare il suo datore dell’incidente anche se dovesse essere di lieve entità: se questo non accade, potrebbe perdere l’indennità che l’INAIL gli erogherebbe.
Inoltre, anche se non è tenuto a rimanere a casa dopo l’infortunio dato che non sussiste l’obbligo di reperibilità, il lavoratore deve rimanere a disposizione dell’INAIL qualora l’istituto dovesse richiedere una visita medica di controllo presso una delle sedi dell’azienda sul territorio.