Divorzio breve, come funziona la nuova procedura

Divorzio breve, come funziona la nuova procedura

Novembre 13, 2020 Off Di Facchini

Per chi si stesse chiedendo come funziona la nuova procedura del divorzio breve, la risposta è che questo iter veloce e snello burocraticamente è divenuto legge effettiva anche in Italia. Se prima i coniugi richiedevano lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio e potevano considerarsi divorziati dopo 3 anni, oggi infatti non è più cosi.
Grazie alla nuova legge e a prescindere dalla presenza di figli o meno, i tempi si sono notevolmente accorciati, riducendosi così a 12 mesi in caso di separazione giudiziale (approfondisci su avvocatocinziarusso.com) e a 6 mesi scegliendo quella consensuale.
Il divorzio breve è applicabile anche retroattivamente dal 26 maggio 2015.

Divorzio breve, come funziona la nuova procedura e a chi bisogna rivolgersi

I termini per calcolare i 12 o i 6 mesi partono, non dalla data di deposito del ricorso o della notifica, ma da quella della prima udienza in cui i coniugi hanno fatto comparizione di fronte al Presidente del Tribunale.
Con l’accordo di negoziazione tramite avvocati, valevole sia in caso di separazione giudiziale e consensuale e sia di divorzio, i coniugi possono chiedere di mettere in atto le pratiche per ricorrere alla soluzione del divorzio breve.
Quando l’accordo è volto all’ottenimento dei divorzio breve, l’atto formale e accuratamente firmato dalle due parti, deve essere esibito di fronte al Pubblico Ministero dopo 6 mesi dalla separazione. Entro dieci giorni dall’apposizione della suddetta firma, l’avvocato di ognuna delle due parti deve trasmettere il documento all’Ufficio dello Stato Civile del Comune di Residenza.
I coniugi possono separarsi, divorziare o modificare il contratto di fronte al Sindaco esclusivamente se non sono presenti figli minorenni o anche maggiorenni che non siano autosufficienti anche dal punto di vista economico. Per trattare atti di trasferimento patrimoniale servono infatti almeno 6 mesi di separazione.
Il divorzio in Comune non richiede la presenza degli avvocati, quindi è meno dispendioso.

La separazione prima del divorzio breve

Prima della riforma i coniugi dovevano separarsi per almeno tre anni prima di poter divorziare, oggi questa attesa è delimitata al massimo a un anno.
Per poter ricorrere al divorzio breve è infatti necessario che la coppia faccia prima si separi per un anno.

La regola della separazione è omissibile solo in specifici casi particolari, quali:

  • nel caso in cui si sia verificata la mancata consumazione del matrimonio stesso;
  • nel caso in cui siano avvenute specifiche situazioni di natura penale;
  • nell’ipotesi in cui il matrimonio sia stato annullato o sciolto ove celebrato all’estero;
  • nei casi in cui si sia verificata una rettifica di attribuzione di sesso di uno o di entrambi i coniugi.

Documenti necessari per ricorrere al divorzio breve e relativi costi

I coniugi che volessero optare per la soluzione del divorzio breve dovranno procurarsi alcuni documenti, per la precisione:

  • l’estratto del matrimonio del Comune dove si è svolto lo stesso;
  • l’estratto di famiglia di ogni coniuge ad uso divorzio;
  • il certificato di residenza dei coniugi ad uso divorzio;
  • la copia autentica del Decreto di omologa o degli accordi di negoziazione assistita;
  • la dichiarazione dei redditi relativa agli ultimi tre anni per ognuno dei due coniugi;

I costi per il divorzio breve sono piuttosto variabili e dipendono da diversi fattori: la cifra dipende soprattutto dalla decisione di volersi avvalere della presenza o meno di un avvocato.
Sicuramente la soluzione migliore e più semplice, quando questo sia possibile, è quella di optare per il divorzio senza la negoziazione assistita e quindi decidendo di pagare esclusivamente la somma di 16,00 € al Comune.