Come si sceglie la punta del trapano

Come si sceglie la punta del trapano

Ottobre 30, 2023 Off Di Ilario Galgani

Professionisti e appassionati del fai da te usano frequentemente trapani di ogni genere. Sono infatti attrezzi che consentono di eseguire agevolmente tante attività, dal fissare una vite a una parete al montaggio di un mobile. Un trapano essenzialmente si utilizza per predisporre un foro, in cui poi inserire un elemento di fissaggio o un altro tipo di accessorio. Per poter ottenere il risultato desiderato è necessario scegliere con attenzione la punta giusta, quella adatta alla specifica situazione.

Come sono fatte le punte del trapano

Le punte per trapano non sono altro che lunghi cilindri metallici, con la parte terminale filettata, e si declinano in tante varianti. Ciò che cambia è il diametro e la lunghezza della singola punta, ma non solo.

Il materiale di cui una punta è fatta, così come la geometria dell’estremità esterna, sono elementi che possono modificare sensibilmente i campi di utilizzo di una punta per trapano.

Quelle che si usano preferibilmente per forare il legno hanno un’estremità molto appuntita e sottile, mentre le punte per la muratura terminano in modo meno aguzzo. Le punte che si usano sul metallo hanno delle piccole scanalature terminali, che permettono sia di ottenere una migliore presa su un materiale molto duro, sia di far uscire dal foro le sbavature che si creano mentre si crea lo spazio del foro. Più il materiale da forare è duro e maggiore sarà l’angolo terminale della punta, che arriva quasi ad appiattirsi nel caso di punte adatte ad esempio per l’acciaio. Un professionista sa sempre quale sia la punta più adatta da utilizzare, quindi ne possiede in gran quantità.

Scegliere la punta giusta

La forma dell’estremità della punta del trapano indica immediatamente quale sia quella perfetta per il materiale che si sta per forare. È bene ricordare anche che, soprattutto nel caso di punte per uso professionale, varia anche il materiale di cui è fatta la punta.

Di fatto è sempre acciaio, ma la lega di partenza può variare molto, offrendo una maggiore resistenza nel momento in cui si predispone un foro e una lunga durata nel tempo. Usare una punta preparata con una lega “morbida” per forare il metallo la porterà di fatto a consumarsi rapidamente nel corso del tempo.

Un altro elemento fondamentale di cui tenere conto è il diametro della punta, per evitare di predisporre un foro troppo grande o troppo piccolo. Fissare un tassello in una parete, assicurare un bullone che tiene ferme due strutture in metallo, preparare il foro per una vite nel legno, sono tutti compiti per i quali è bene usare una punta che abbia diametro simile a quello dell’elemento di fissaggio che si sta per utilizzare. In caso contrario tale elemento potrebbe non inserirsi nel foro o essere troppo piccolo per lo stesso, cosa che non gli offrirà la giusta aderenza, adatta a mantenerlo in pozione a lungo.

La lunghezza di una punta

Insieme al diametro di una punta per trapano anche la lunghezza è un elemento importante. Questo soprattutto se si deve creare un foro passante, che vada a forare tutto lo strato di materiale in cui si sta per preparare un foro.

In commercio si trovano grandi kit di punte per il trapano che hanno lunghezze simili tra loro, adatte per fissare i tasselli da parete o per essere utilizzate per i mobili. Le punte da trapano di lunghezza particolare, in genere quelle molto lunghe, sono invece spesso vendute a parte, in modo che ogni professionista possa reperire in commercio la punta più adatta per ogni specifica attività, anche quando si trova a dover predisporre un foro passante su una spessa lastra di marmo o su una parete esterna di un edificio.