Registrare un brevetto: procedura e costi

Registrare un brevetto: procedura e costi

Maggio 28, 2021 Off Di Facchini

Capita spesso che qualcuno sviluppi una nuova invenzione e abbia necessità di tutelarla dal punto di vista legale. È quello di cui si occupa il brevetto. A differenza del copyright, che si occupa della tutela delle opere artistiche, come spiega lo Studio Legale Carriero, il brevetto è invece finalizzato a tutelare i diritti inerenti la proprietà intellettuale sulle invenzioni tecniche.

La materia può apparire complessa e di difficile comprensione, per questo è importante fare chiarezza definendo cos’è la registrazione di un brevetto, quali sono i requisiti per ottenerla, quale la procedura da seguire e i costi da sostenere.

Cosa significa registrare un brevetto

Abbiamo già visto una prima importante differenza tra brevetto e copyright. Ora è importante entrare nel merito di cosa si intende, invece, per brevetto. Come riportato nella sezione dedicata sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, il brevetto è “un titolo in forza del quale si conferisce al titolare un monopolio temporaneo di sfruttamento di un trovato, per un periodo di tempo limitato, consistente nel diritto esclusivo di realizzarlo, disporne e farne un uso commerciale, vietando tali attività ad altri soggetti non autorizzati”. Questo significa anche che il brevetto, di per sé, “non attribuisce al titolare un’autorizzazione al libero uso dell’invenzione coperta dal brevetto, ma solo il diritto di escludere altri soggetti dall’utilizzo della stessa”.

I requisiti per depositare un brevetto

Per poter registrare un brevetto l’invenzione tecnica deve avere precisi requisiti. Innanzitutto deve essere originale, quindi nuovi e mai sviluppati prima. Allo stesso tempo la creazione deve essere innovativa e portare un significativo cambiamento al pubblico che ne usufruirà. Il terzo requisito è che l’invenzione deve poter essere prodotta, riprodotta e commercializzata. Il quarto e ultimo requisito è quello della liceità, ovvero che non deve andare contro il buon costume.

Il principio di territorialità

Registrare un brevetto, come detto, dà accesso a una serie di diritti. Questi hanno un valore limitato nel tempo e nello spazio. In quest’ultimo caso vale il cosiddetto principio di territorialità per il quale l’esclusività assicurata dal brevetto vale solamente nel territorio presso il quale si è registrato il brevetto stesso. Esiste infatti un brevetto italiano, un brevetto europeo e un brevetto internazionale. Tutti hanno una durata di vent’anni (a eccezione del modello di utilità che per il brevetto italiano ha una durata di dieci anni), ma richiedono, ovviamente procedure, tempistiche ed enti presso i quali rivolgersi diversi. Questa precisazione è fondamentale per definire quali sono i limiti entro i quali poter rivendicare i propri diritti.

Come si depositano i brevetti

Per poter iniziare la procedura di deposito di un brevetto bisogna innanzitutto predisporre un’approfondita relazione tecnica con la quale si descrive nel dettaglio l’invenzione che si vuole registrare. In questa relazione, che deve essere accompagnata anche da dei disegni tecnici, bisogna poi far seguire una esplicitazione delle caratteristiche innovative del prodotto per il quale si sta richiedendo il brevetto. In buona sostanza la domanda per registrare un brevetto deve offrire una completa ed esaustiva descrizione delle caratteristiche dell’invenzione e di come questa rispetti i requisiti di originalità, innovazione, benefizio, producibilità, commercializzazione e liceità.

La domanda va poi presentata presso l’ufficio competente che per il brevetto italiano è l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. È possibile utilizzare anche i canali messi a disposizione dalle camere di commercio che hanno anche il compito di fornire informazioni e spiegazioni per compilare e presentare correttamente la domanda.

I costi da sostenere

I costi per registrare un brevetto sono diversi e variano a seconda della tipologia della domanda e della sua lunghezza. Se è presentata in forma telematica, per esempio, il costo dei diritti di deposito è di 50€, mentre se sono in formato cartaceo vanno da un minimo di 120€ (se inferiori a dieci pagine) a un massimo di 600€ (se superiori alle 50 pagine). Ci sono poi da considerare gli eventuali costi dei diritti per mantenere il brevetto oltre il quarto anno di deposito (che vanno dai 60€ del quinto anno ai 650€ dal quindicesimo anno in poi fino al ventesimo). A questi costi bisogna poi aggiungere gli 85€ relativi all’imposta per depositare l’istanza di trascrizione e quelli relative all’attività di fotocopiatura o riproduzione, trasmissione della documentazione e quelli per i diritti di segreteria.